Protagonista, nonchè narratore.
All’inizio della storia ha tredici anni, proviene da una famiglia nobile (molto nobile!), brutalmente massacrata, di cui oltre il ricordo conserva l’orgoglio e la fierezza.
All’inizio della storia ha tredici anni, proviene da una famiglia nobile (molto nobile!), brutalmente massacrata, di cui oltre il ricordo conserva l’orgoglio e la fierezza.
“<<Quel ragazzo?>> Chiese incredulo il mercante. <<È
talmente piccolo e gracile, non ne preferite uno più in forze, più
robusto?>>
<<No>> rispose il cavaliere, sicuro e spazientito. <<Vi sono le fiamme di un re nei suoi occhi.>>”
[L'Avvento del Lupo. Capitolo I, La fine è solo l'inizio.]
<<No>> rispose il cavaliere, sicuro e spazientito. <<Vi sono le fiamme di un re nei suoi occhi.>>”
[L'Avvento del Lupo. Capitolo I, La fine è solo l'inizio.]
È un tipetto un po’ complicato. Da un lato è quasi
annientato dall’ovvia infelicità ed impotenza, dall’altro è arso dal desiderio
di gloria e rivalsa. Come ogni ragazzino che si rispetti, è spesso arrogante e
testardo, ma ha un cuore sincero e un’indole leale.
Sopito in lui, lo spirito del lupo attende solo di essere destato.
Sopito in lui, lo spirito del lupo attende solo di essere destato.
Inizialmente la sua figura è un po’ emblematica,
procedendo nella storia si arriverà a comprenderlo meglio.
"Non mi ero
allontanato di molto quando improvvisamente lo vidi, forte e imponente più che
mai: Ser Nemo si stava allenando con la spada.
Mi nascosi dietro un tronco e lo osservai con attenzione, estasiato e incredulo.
Nonostante il freddo pungente del finire dell’autunno, quando l’inverno preannuncia il suo arrivo gelando l’aria e incitando alla furia i venti del nord, il cavaliere si era tolto mantello, camicia e stivali, li riuscii a scorgere adagiati presso un albero. Scalzo e a petto nudo si esercitava nell’arte della guerra, praticandola come un vero artista, brandendo la spada che, nelle sue mani così forti e abili, non sembrava affatto una blanda arma di distruzione, bensì un assoluto emblema di vigore e fierezza.
Ogni passo era aggraziato, ogni mossa soave e leggiadra, anche se certamente inesorabile e fatale; la lama lucente oscillava e roteava, calava e si ritraeva, emettendo un fischio armonioso, un sibilo agghiacciante e affascinante insieme.
I muscoli perfetti del petto poderoso si gonfiavano e torcevano, quelli del torace si ritiravano e scolpivano, mentre lo sguardo appariva concentrato e assorto, quasi intorno a lui non vi fossero foresta e alberi ma chissà quale lontano campo di battaglia.
Guardandolo, anch’io mi dimenticai chi fossi e in quale luogo mi trovassi."
[L'Avvento del Lupo. Capitolo -I,Un po' di coraggio.]
Mi nascosi dietro un tronco e lo osservai con attenzione, estasiato e incredulo.
Nonostante il freddo pungente del finire dell’autunno, quando l’inverno preannuncia il suo arrivo gelando l’aria e incitando alla furia i venti del nord, il cavaliere si era tolto mantello, camicia e stivali, li riuscii a scorgere adagiati presso un albero. Scalzo e a petto nudo si esercitava nell’arte della guerra, praticandola come un vero artista, brandendo la spada che, nelle sue mani così forti e abili, non sembrava affatto una blanda arma di distruzione, bensì un assoluto emblema di vigore e fierezza.
Ogni passo era aggraziato, ogni mossa soave e leggiadra, anche se certamente inesorabile e fatale; la lama lucente oscillava e roteava, calava e si ritraeva, emettendo un fischio armonioso, un sibilo agghiacciante e affascinante insieme.
I muscoli perfetti del petto poderoso si gonfiavano e torcevano, quelli del torace si ritiravano e scolpivano, mentre lo sguardo appariva concentrato e assorto, quasi intorno a lui non vi fossero foresta e alberi ma chissà quale lontano campo di battaglia.
Guardandolo, anch’io mi dimenticai chi fossi e in quale luogo mi trovassi."
[L'Avvento del Lupo. Capitolo -I,Un po' di coraggio.]
È l’incarnazione dell’eroe epico-cavalleresco per
eccellenza: abilissimo con la spada, saggio, valoroso, intrepido, onesto,
giusto... Insomma, sarebbe praticamente perfetto, se non fosse che è
tremendamente lunatico e talvolta anche parecchio dispotico. Cederik saprà
mettere a dura prova la sua pazienza.
Non dovrei dirlo, ma è il mio preferito.
Amico d’infanzia di Nemo, è un capitano disertore. Ha un brutto carattere, è profondamente conservatore e beve e fuma troppo. Tuttavia è coraggioso e fedele come pochi, ama la musica (suona magistralmente il flauto), e diciamolo... è bello da togliere il fiato! Anche la sua personalità risulta alquanto criptica.
Amico d’infanzia di Nemo, è un capitano disertore. Ha un brutto carattere, è profondamente conservatore e beve e fuma troppo. Tuttavia è coraggioso e fedele come pochi, ama la musica (suona magistralmente il flauto), e diciamolo... è bello da togliere il fiato! Anche la sua personalità risulta alquanto criptica.
"Svitò il tappo, bevendo molto più a lungo di quanto
non avessi fatto io.
C’era qualcosa nel suo sguardo, una malinconia latente, e i segni di un passato tormentato e pieno di rimpianti. Lo stesso tipo di sguardo che per anni avevo visto sul viso del mio padrone, lo stesso che ritrovavo ogni qual volta osservassi il mio riflesso in uno specchio.
“Gli occhi non mentono mai.”
E i suoi avevano il colore della tempesta. Il colore di un cielo grigio carico di pioggia.
“Chissà se anche il suo animo è altrettanto tempestoso...” "
[Un Sogno di giustizia. Capitolo -III, Rinunciando a tutto.]
C’era qualcosa nel suo sguardo, una malinconia latente, e i segni di un passato tormentato e pieno di rimpianti. Lo stesso tipo di sguardo che per anni avevo visto sul viso del mio padrone, lo stesso che ritrovavo ogni qual volta osservassi il mio riflesso in uno specchio.
“Gli occhi non mentono mai.”
E i suoi avevano il colore della tempesta. Il colore di un cielo grigio carico di pioggia.
“Chissà se anche il suo animo è altrettanto tempestoso...” "
[Un Sogno di giustizia. Capitolo -III, Rinunciando a tutto.]
Farà la sua burrascosa entrata in scena all'inizio del
secondo libro, ma sarà nel terzo che darà il meglio di sé.
È il comandante
di ghiaccio.
"Per un momento,
restai sbalordito dalla figura che mi si mostrò: il soldato davanti a me era
giovane, la sua età non doveva superare di molto la mia, ma la sua bellezza era
incommensurabile. Possedeva corti capelli biondi, ma di un biondo innaturale,
quasi argenteo; occhi azzurri, penetranti come gelide lastre di ghiaccio; e la
pelle chiarissima, la più chiara che avessi mai visto. I lineamenti del viso erano
unici e scolpiti, l’altezza imponente, e il corpo asciutto ma vigoroso. Vestiva
una lucente cotta di maglia, sormontata da un bianchissimo mantello
drappeggiato. Era incredibile, nell’abbagliante luce dell’alba, rassomigliava
più a un dio che non a un uomo vero e proprio."
[L'Onore del Drago. Capitolo - II, Il comandante di ghiaccio.]
[L'Onore del Drago. Capitolo - II, Il comandante di ghiaccio.]
Il suo punto forte,
oltre l’aspetto, è lo sguardo: è capace di congelare chiunque con una semplice
occhiata. Tutti ne sono terrorizzati, e lui adora incutere timore nel prossimo.
Il rapporto col nostro protagonista sarà alquanto
conflittuale.
Il comandante gentile, cugino del comandante di ghiaccio. I due sono cresciuti insieme, e fra loro vige un rapporto fraterno.
"Osservai sorpreso il nuovo venuto, aveva pressoché la stessa età del comandante, ma sembrava il suo opposto.
Era sorridente e cordiale e anch'egli di bell'aspetto, ma di una bellezza differente, una bellezza normale, terrena, non assoluta e terrificante.
Aveva lunghi capelli castani, ordinatamente raccolti, nonostante qualche ciuffo ricadesse indomito sulla fronte; occhi marroni e una carnagione abbronzata e salubre; un corpo muscoloso da perfetto guerriero, fianchi stretti e spalle larghe, con braccia robuste e mani forti; un sorriso smagliante e l’aria solare e soddisfatta. Ero pronto a scommettere che fosse di nobili natali, e sia il portamento sia i modi confermavano appieno la mia impressione."
[L'onore del Drago. Capitolo -III, Al cospetto del re di Thaon.]
Era sorridente e cordiale e anch'egli di bell'aspetto, ma di una bellezza differente, una bellezza normale, terrena, non assoluta e terrificante.
Aveva lunghi capelli castani, ordinatamente raccolti, nonostante qualche ciuffo ricadesse indomito sulla fronte; occhi marroni e una carnagione abbronzata e salubre; un corpo muscoloso da perfetto guerriero, fianchi stretti e spalle larghe, con braccia robuste e mani forti; un sorriso smagliante e l’aria solare e soddisfatta. Ero pronto a scommettere che fosse di nobili natali, e sia il portamento sia i modi confermavano appieno la mia impressione."
[L'onore del Drago. Capitolo -III, Al cospetto del re di Thaon.]
Fa la sua comparsa durante il banchetto di sire Hillon, in qualità di serva.
"La cena era quasi giunta al termine quando, voltandomi in direzione del re, la vidi.
Il cuore mancò un battito e il respiro si arrestò.
Sulle prime, non compresi il significato di quell’inaspettata reazione. Provai a distogliere lo sguardo, ma non vi riuscii.
Ero come incantato, stregato, ammaliato.
In tutta la vita, non avevo mai visto niente di così bello e perfetto."
[L'Onore del Drago. Capitolo -IIII, Un banchetto regale.]
Il cuore mancò un battito e il respiro si arrestò.
Sulle prime, non compresi il significato di quell’inaspettata reazione. Provai a distogliere lo sguardo, ma non vi riuscii.
Ero come incantato, stregato, ammaliato.
In tutta la vita, non avevo mai visto niente di così bello e perfetto."
[L'Onore del Drago. Capitolo -IIII, Un banchetto regale.]
Cederik ne rimane ammaliato dal primo istante.
" “Che razza di lupo sei?” Mi domandai con vergogna.
“I veri lupi non si dimenticano dei loro compiti per correr dietro a due lunghe trecce e un bel faccino.”
Ma io ero lupo quanto lei era cerbiatta. E tutti i lupi corrono dietro ai cervi."
[Un Sogno di Giustizia. Capitolo III, Scambio di ruoli.]
“I veri lupi non si dimenticano dei loro compiti per correr dietro a due lunghe trecce e un bel faccino.”
Ma io ero lupo quanto lei era cerbiatta. E tutti i lupi corrono dietro ai cervi."
[Un Sogno di Giustizia. Capitolo III, Scambio di ruoli.]
Tuttavia, per quanto si mostri timida e riservata, nel corso della vicenda la nostra fanciulla darà prova di non essere poi così fragile e indifesa, ma di rassomigliare piuttosto a un cervo…con le zanne!